Nell’autoritrarsi attraverso le sue mani (con lo sfondo del proprio maglione nero) fa che queste ci parlino attraverso il gesto e la luce teatrale.

Con il minimo dei mezzi, in rigoroso bianco e nero, riesce a comunicare, dentro la massima tensione, tutto un vissuto, un contenuto pieno di significato che ci descrive la verità di un suo periodo di vita. Ultimamente sono comparsi anche i piedi che, come si sa, sono con il viso e le mani le parti del proprio corpo che meglio parlano di noi.

Qui non si può non pensare ai piedi nudi di un danzatore: sono i piedi stanchi, doloranti di un ballerino, sovraccarichi del ruolo di essere il più importante “media” della performance artistica e capita di intravedere nel momento, in quanto fermo pittorico, tutto il movimento che ha preceduto l’attimo.
(Paulina Miranda)

By self portraits with her hands (with her own black sweater as a background) she is able to speak through gesture and theatrical light.

By very few means, in rigorous black and white, she manages to communicate, with maximum tension, a whole life, a subject matter full of meaning which describes the truth of a period of her life. Recently feet also have appeared which, as we know, are together with the face and hands, the part of the body that has the most to say about us.

Here it is impossible not to think of a dancer’s bare feet: they are the tired sore feet of a ballet dancer, overburdened with the role of being the most important tool of the artistic performance and you chance to see in that instant, it being still image, all the movement that had preceded that moment.

(Paulina Miranda)

MANI – HANDS